“Ho detto alle mie bambine che da adesso ci sarà il papà con loro”
L’esperienza professionale più che ventennale con la persona malata e la sua famiglia, sia nelle cure oncologiche che nel Hospice, sia quelle personali con i miei genitori e familiari, hanno costruito in me la certezza che nessuno può vivere in solitudine tali esperienze propriamente umane.
E’ in questi frangenti che comprendiamo di essere costituiti dalle relazioni e la loro presenza è fondamentale per attraversare il destino senza perdere pezzi vitali di noi stessi.
Partire dai più piccoli forse ci aiuta a non fuggire, se pensiamo a loro chissà che il rifiuto di lasciarci toccare da questa umana sofferenza diminuisca. Forse troveremo qualcosa di prezioso in grado di farci amare e valorizzare profondamente la vita invece di aver solo paura.
Ho presente genitori che si sono trovati ad affrontare la malattia del coniuge, mamme e papà che si sono gravemente ammalati.
Ricordo un uomo giovane, padre di due bimbe che frequentavano la scuola materna, ci conoscemmo in Hospice, nel tempo vicino alla morte di sua moglie. Lui chiedeva aiuto perché si percepiva molto insicuro, mentre dalle sue parole a me arrivava anche il buon padre che era.
Infatti, rimasi immediatamente commossa quando mi disse: “ Ho detto alle mie bambine che da adesso ci sarà il papà con loro”. Con quel adesso sbocciato dal suo amore e dolore comunicava tutto e dava certezza e presenza piena alle figlie.
Oppure, quando mi raccontò che la più piccola si era arrabbiata tantissimo con lui perché non trovava nel cassetto le sue calzette e lui le disse che mancava la mamma; che mancava anche a lui.
Il supporto psicologico fu determinante perché riuscisse a riconoscere il significato profondo di tali momenti tra lui e le figlie, come accogliesse i loro sentimenti e le implicite domande; come amorevolmente le rendesse partecipi.
Ritrovò più fiducia in se stesso e tutti insieme riuscirono a trascorrere momenti molto sereni con la mamma: l’amore e la relazione con lei e tra loro si stava trasformando, non stava morendo.
Oggi il padre ha una relazione stupenda con le sue figlie e loro stanno bene. Se sente di aver bisogno di un breve supporto mi chiama.
Appresi molto e custodisco questa relazione che ha cambiato anche me.
E’ un enorme differenza arrivare a sentire che la relazione continua a vivere comunque, in un altro modo, in chi è rimasto; è molto bello anche sentire che continua tra chi si è incontrato in quei frangenti.
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