Dallo shopping all’alcool, pericolose dipendenze sostituiscono le relazioni
Da L‘AZIONE, 15/02/2019
Viviamo in una società consumistica che spinge a comperare prodotti sempre nuovi per sentirci qualcuno e felici. Facciamo spese innecessarie e in certe occasioni, in cui ci si sente soli, lasciati, svalorizzati, insoddisfatti, ci procurano un momentaneo benessere.
Quando però si inizia a sentire un impertinente bisogno di piacere spendendo è il segnale di un malessere psicologico che si sta manifestando così.
Purtroppo è molto difficile rendersene conto; spesso sono le persone vicine che iniziano a segnalare l’eccessiva spesa e le ricadute negative sull’economia familiare. Si giunge a un punto in cui c’è solo il pensiero dell’acquisto e al posto del piacere c’è l’ansia. Una relazione assoluta con la spesa a discapito del logoramento delle altre relazioni e di tutti gli altri interessi. Si può dire di avere una dipendenza dallo shopping compulsivo. In forma simile si è dipendenti dal gioco d’azzardo, dal sesso online, dal alcol, dal consumo di marijuana.
Nella nostra società individualista, in cui avere vale di più dell’amicizia, della compagnia e dell’ascolto, tutti siamo nelle condizioni di soffrire di una dipendenza.
Essa maschera un bisogno di relazioni autentiche. Scoprire di soffrirne può dunque essere occasione per mettere in discussione la propria vita per riaverla.
Il primo passo è accettare di essere dipendenti e non di avere un vizio; il secondo è rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa aiutare per trasformare la sofferenza in vita vera.
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